I diari inediti di Eugenio Corti
A 100 anni dalla nascita escono in libreria, per i tipi delle Edizioni Ares, i diari inediti di Eugenio Corti: Ciascuno è incalzato dalla sua provvidenza. Diari di guerra e di pace 1940-1949. Corti, autore del monumentale Cavallo Rosso (34 edizioni, tradotto in 8 lingue – tra cui lituano e giapponese -, oltre 400mila copie vendute), è uno dei più importanti autori della letteratura italiana del Novecento. Questi diari, interessanti sia dal punto di vista letterario che da quello storico, insieme a I più non ritornano e Gli ultimi soldati del re rappresentano l’esordio di Corti come cronista di guerra e narratore e rivelano la genesi di molte vicende presenti nel Cavallo Rosso.
«Fin da fanciullo, posso dire, ho sempre avuto il desiderio di scrivere qualcosa. Era un desiderio indefinito: ma in questi ultimi anni, esso è venuto acquistando caratteri ben determinati». (16 febbraio 1941)
«Ricominciare! Può la volontà ricominciare, non il cuore: esso lascia il suo amore e la sua capacità di amare lungo la via, come la greggia i bioccoli di lana per i sentieri spinosi, e nessuno li guarda». (14 settembre 1944)
Tra queste due frasi l’esperienza terribile che un giovane uomo ha fatto della guerra: il fronte del Don, la ritirata dalla Russia. E, dopo l’8 settembre, la battaglia insieme agli Alleati contro i tedeschi sul fronte adriatico. Troviamo in queste pagine di Corti la vita di un soldato e soprattutto la genesi della sua vocazione di scrittore e la sua maturazione umana, il passaggio dall’idealità giovanile alla serietà dell’impegno di chi è passato attraverso il fuoco.
Nell’invito alla lettura, la moglie Vanda Corti – che è curatrice del libro insieme al nipote Mario Vismara e a Carlo Crespi- scrive:
«Eugenio amava raccontare e lo faceva volentieri quando, in occasione delle festività tradizionali, la grande famiglia si riuniva nella casa paterna. Raccontava di soldati e di guerre, di genti e terre lontane. I bambini ascoltavano attenti quelle storie quasi fossero fiabe. Oggi la voce di Eugenio si è spenta. […] Le vicende raccontate che ieri sembravano fiabe, sono la “storia vissuta” di cui danno testimonianza i “Diari”. […]»
Grazie alla pubblicazione di questi Diari, che corrispondono a 17 quaderni finora inediti, possiamo ora conoscere tutti i dettagli dell’itinerario umano e spirituale dell’autore: i sogni di un ventenne che si affaccia alla vita, l’esperienza in presa diretta della guerra, il suo primo laboratorio di scrittura. Ma conosceremo anche un volto sorprendente: le sue paure, il suo carattere ardente e inflessibile nei confronti dell’ingiustizia, la sua fede cristallina.
Cesare Cavalleri – critico letterario, direttore editoriale di Ares, storico editore di Eugenio Corti – scrive nella prefazione:
«Questi Diari, che hanno la sorgiva freschezza del vissuto, amorevolmente custoditi dalla signora Vanda Corti e scrupolosamente trascritti dal nipote Mario Vismara con l’amico Carlo Crespi, sono scanditi in ventuno capitoli, articolati in cinque sezioni, “Dal collegio all’università”, “1942: La Russia”, “ll ritorno”, “Di nuovo sotto le armi”, “Congedo definitivo” […] Il lettore può farsi un’idea di che cosa lo attende nelle pagine dei Diari. Cronaca? Letteratura? Realtà, verità, offerta in parole.”
Il titolo di questo libro merita qualche commento. La Provvidenza di Corti, teologicamente fondata, è il disegno che, dall’eternità, Dio ha su ciascuno di noi e che tocca a noi liberamente assecondare e tradurre in pratica di vita, trovando in ciò la piena realizzazione della nostra umanità e, quindi, la nostra felicità. Quel disegno, per Corti, comprende la sua vocazione di scrittore. Il 21 gennaio 1942, diventando maggiorenne al compimento del ventunesimo compleanno, “avevo fatto”, scrive, “una solenne promessa a me stesso: scopo della mia vita sarà di rendere gloria a Dio con qualche grande opera di poesia”».