Il comunicato stampa dell’Università Cattolica sul Premio Eugenio Corti
Martedì 31 maggio 2022 alle ore 15.30, presso Villa Filippini a Besana in Brianza, si è svolta la cerimonia si conferimento del Premio Internazionale Eugenio Corti 2022.
L’iniziativa, sponsorizzata dall’Associazione Eugenio Corti, è stata promossa dal Centro di ricerca “Letteratura e Cultura dell’Italia Unita” dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano in collaborazione con il Comune di Besana in Brianza e l’Istituto Scolastico Don Carlo Gnocchi.
Il Premio si inserisce nell’ambito del Cantiere Eugenio Corti, che dal 2016 ha visto fiorire numerose iniziative con lo scopo di onorare la memoria dell’autore del Cavallo rosso (un long seller giunto ormai alla trentaquattresima edizione e tradotto in otto lingue) e promuovere lo studio della sua opera.
Come le scorse edizioni del premio, anche la quinta edizione, svoltasi nella città natale dell’autore brianteo, la culla della sua genialità artistica, ha visto la partecipazione di più relatori, costruendo così un seminario a più voci alla presenza di un pubblico particolarmente numeroso.
A introdurre i lavori e presentare le finalità e il significato del premio sono stati Giuseppe Langella (già direttore del Centro di ricerca della Cattolica), Emanuele Pozzoli (sindaco di Besana in Brianza), Luca Montecchi (rettore dell’Istituto Scolastico Don Carlo Gnocchi), Vanda Corti (moglie dell’autore e Presidente dell’Associazione Eugenio Corti); Luca Santambrogio (Presidente della Provincia di Monza-Brianza).
È stata data lettura, inoltre, del toccante messaggio augurale che il professor Lorenzo Ornaghi, Presidente del Collegio dei Conservatori della Veneranda Biblioteca Ambrosiana che custodisce l’Archivio dello scrittore, ha voluto far giungere a tutti i partecipanti, sottolineando la stringente attualità e «la forza spirituale» dell’opera di Corti.
La prima parte della cerimonia ha visto il coinvolgimento dell’Istituto Scolastico Don Carlo Gnocchi. Le relazioni di Gianantonio Sanvito (fondatore Liceo Don Carlo Gnocchi) e Franco Viganò (già preside del Liceo Don Carlo Gnocchi) hanno messo in luce il ruolo centrale avuto da Corti nella fondazione dell’istituto, ma soprattutto hanno sottolineato la sua idea di scuola. A impreziosire questa sezione alcuni studenti del Don Gnocchi hanno letto brani tratti dal Cavallo Rosso.
Prima della premiazione Simona Mercantini (Università Nazionale V.N. Karazin di Kharkiv), che, con Giuseppe Langella, Enrico Elli, Vanda Corti ed Elena Rondena, fa parte della giuria del Premio, ha portato una testimonianza tutta personale sul suo essere profuga di guerra a causa del conflitto scoppiato nel suo paese, sottolineando così come la lezione cortiana sulla speranza, nella verità storica, sia sempre attuale.
Si sono, poi, susseguiti gli interventi dei vincitori, che hanno contribuito ad aprire nuove prospettive di ricerca sullo scrittore brianteo.
Nella sezione riservata alla miglior pubblicazione il premio è stato conferito al professor Alessandro Ferioli, per il saggio Guerra e cammino nella neve di Russia. Le opere d’esordio di Eugenio Corti e Mario Rigoni Stern, nel centenario della loro nascita (1921- 2021), pubblicato su I quaderni di cultura del Galvani (26.2-2021).
Nella sezione riservata alle tesi di laurea, sono state proclamate vincitrici ex aequo Silvia Isella, autrice di una tesi magistrale su Eugenio Corti e il Concilio Vaticano II, discussa col professor Giuseppe Langella presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università Cattolica di Milano; e Ilaria Pasquali, autrice di una tesi magistrale su Realtà e invenzione: l’itinerario narrativo di Eugenio Corti dal diario-documento al romanzo, discussa col professor Simone Magherini presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Firenze.
Al termine della cerimonia, in tre ampi locali della Villa Filippini, è stato inaugurato il “Centro Studi Eugenio Corti”: uno spazio che raccoglie una ricca documentazione biobibliografica. La scrivania dello scrittore e la sua macchina da scrivere ricreano la giusta atmosfera del suo luogo di lavoro; le divise indossate nell’inferno bianco e le medaglie al valore ricevute, ma soprattutto la sua libreria personale diventano un patrimonio per la città di Besana e per chiunque vorrà conoscere e studiare l’eredità che Eugenio Corti ci ha lasciato.
L’appuntamento è per la sesta edizione del Premio Internazionale Eugenio Corti nel 2023.